In questo articolo proponiamo un'analisi dei suoli viticoli, considerando una panoramica delle diverse tipologie di suolo e, nel dettaglio, citando la Francia, i suoli del mondo ma anche che una terra è capace di influenzare il vino.

Innanzitutto bisogna dare una definizione: il suolo viticolo è costituito da tutto il terreno in cui si sviluppano le radici della vite, e quindi dove si nutre la pianta.

Consideriamo ora gli aspetti “tecnici” del terreno per catalogarlo.

Esiste infatti una sostanziale differenza tra la composizione fisica del suolo e la sua composizione chimica, nel primo caso si analizza la tessitura – le dimensioni delle particelle di sabbia e di altri elementi che non ne determinano le caratteristiche –; mentre l'esame chimico permette di affermare che la maggior parte dei suoli viticoli sono ricchi di calcare e argille.

Sulla base delle suddette nozioni "di base", enumereremo le diverse tipologie di suolo, (classificate da considerazioni strutturali e principalmente fisiche):

  • Argilloso;
  • Sabbioso;         
  • Calcare.

Occorre infine precisare che la vite non necessita di terreni fertili, anzi, preferisce quelli poveri, caratterizzati dalla loro composizione e tessitura: il suolo costituisce una riserva di acqua e sali minerali, nutrimento per la pianta che si muove attraverso il struttura.

La vite è adatta a qualsiasi tipo di terreno ma la stessa vigna non dà le stesse uve, questo principio va tenuto in considerazione per spiegare l'unicità di ogni vitigno.

Terreni di vigneto in Francia

La Francia è suddivisa in diverse regioni, ognuna caratterizzata da un clima e da una tipologia di terreno che permette l'eterogeneità della produzione vinicola francese. Ogni pacco costituisce un “geosistema” caratterizzato da un proprio funzionamento e quindi un prodotto unico nel suo genere.

Analizzeremo sopra le tipologie dei terreni viticoli francesi e i rispettivi vini.

La Francia è principalmente vocata ai terreni calcarei e ci sono esempi nella produzione di Sauvignon Blanc e Chardonnay sui terreni calcarei della Loira, dello Champagne o dello Chablis; Un altro rappresentante tipico è il vigneto Côte de Nuits in Borgogna, dove i vitigni Pinot Nero crescono in terreni calcarei o argillosi-calcarei. Sempre in Francia, troviamo un'eccezione alla maggior parte dei terreni vitivinicoli del paese, le uve rosse di qualità Merlot crescono perfettamente nei terreni argillosi-calcarei di Pomerol (Bordeaux).

Un altro modello riguarda la coltivazione dei vitigni Gamay e Syrah, caratterizzati dall'appartenenza ad un terreno granitico.

Suoli vitivinicoli nel mondo

Altri esempi di suoli argillosi-calcarei si trovano nei vigneti più grandi del mondo: il Pomerol in Francia, il vitigno Tempranillo nei vigneti di Rioja e Ribera del Douero, il Sangiovese in Italia, la Napa Valley in California e nella Barossa Valley in Australia.

Abbiamo anche menzionato i suoli granitici, di importanza internazionale in Spagna o nelle zone del Sud Africa, dove è famosa la produzione di Pinotage di Stellenbosch.

Come riconoscerli nel bicchiere?

Come già detto, il vino è il risultato di condizioni uniche, rappresentate dalla nozione di terroir. Gran parte di questo termine è influenzato dal suolo, con le sue caratteristiche e composizioni: attraverso la terra si modifica il gusto del vino, il sapore. L'importanza del vitigno, l'ambiente in cui cresce e le condizioni locali modificano in dettaglio il prodotto finale, alterandone ad esempio l'acidità.

Non va ignorato che il terreno costituisce solo una parte della composizione totale del vino e del suo equilibrio, ma l'origine si può riconoscere in ogni bicchiere, in vini potenti e concentrati (terreni argillosi), in una struttura più tannica (Pinot Nero ) o in un gusto corposo, leggero, fruttato o altri aspetti influenzati da ogni tipo di terreno.

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Per ulteriori…

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Audrey Chaillet

Audrey Chaillet è la fondatrice di EtOH, laureata WSET e autrice di numerosi articoli su vini e liquori e ha contribuito in modo significativo alla creazione del database cartografico geoVINUM.

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