Il termine AOC, acronimo di Appellation d'Origine Contrôlée, è un'etichetta ufficiale, francese o svizzera, destinata alla tutela (e alla certificazione) dei prodotti agroalimentari. Questo nome viene utilizzato per identificare gli alimenti o, in questo caso particolare, i vini, che rispettano determinate regole stabilite dal disciplinare. Alla base della normativa c'è il concetto di terroir, cioè di particolare area geografica, validato e presidiato da questa denominazione.

Il terroir e la sua specificità data dal rapporto tra le circostanze biologiche e l'individuo umano, è la condizione fondamentale per l'ottenimento dell'etichetta AOC, insieme alle altre pratiche, indicate dai documenti tecnici sopra citati.

Pertanto, l'AOC costituisce una denominazione che implica la difesa del terroir e il controllo della produzione attraverso parametri (ad esempio la limitazione delle rese o dei vitigni utilizzati nella produzione di un vino).

Un altro caso sono i vini di Francia (sotto la denominazione AOP, Appellation d'Origine Protégée). Inizialmente la nozione di Vin de France designava un vino per il consumo quotidiano, senza un'origine geografica stabilita e determinata: ciò significa che, a differenza dei vini AOC, è possibile miscelare vitigni di diverse regioni in produzione.

Infine, è importante ricordare il successo di queste denominazioni, nelle vendite (soprattutto all'estero) e la differenza tra le due sigle: AOC costituisce una garanzia di qualità e tutela del prodotto, mentre i vini di Francia rappresentano una sicurezza fuori dal Paese per la tradizione enologica francese.

Le origini delle denominazioni

Il termine Appellation d'Origine Contrôlée nasce nel 1905 con lo scopo di contrastare le frodi e nel 1935 viene creato il primo organismo di controllo, un'autorità di vigilanza che prende il nome, nel 1947, di INAO (Istituto Nazionale di Origine e Qualità). Pierre Le Roy de Boiseaumarié, aviatore ed enologo di Châteauneuf-du-Pape è stato una figura chiave nella fondazione e nello sviluppo della denominazione AOC. Come già detto, l'istituto del controllo e della tutela dei prodotti era una necessità, una soluzione contro le frodi, come affermava Pierre Le Roy che fondò un sindacato di viticoltori nel 1924 (della città), nel 1929 (della regione) fino al fondazione dell'INAO, con Giuseppe Capus.

La più grande novità di questa associazione è stata la costituzione di una nuova categoria di vini “controllati”, appunto la denominazione di AOC.

La volontà di tutela si è allargata a partire dagli anni '90, quando la denominazione comprenderà altri prodotti oltre l'ambiente enologico.

La certificazione DOP, invece, appartiene alla storia più recente, essendo nata nel 1992.

Le specifiche

I capitolati costituiscono contratti o documenti tecnici che regolano, conformandosi ai requisiti definiti, la produzione e la protezione dei prodotti. Mentre la disciplina dei prodotti AOP è caratterizzata da decreti fondati su elementi comuni, la certificazione tecnica dei prodotti AOC, perseguendo l'obiettivo della tutela del terroir, cambia per regione (ognuno ha il suo).

Le norme, invece e come già accennato, riguardano la produzione e la sua ubicazione, l'utilizzo di elementi primari locali, la categoria del prodotto, il colore, l'analisi della tipologia e altre definizioni legate al terroir.

Ancora sinonimo di qualità?

È una buona domanda e ci sono dibattiti tra le due denominazioni. I produttori AOC considerano i loro prodotti garantiti da un maggiore controllo del terroir e delle materie prime; al contrario, i produttori AOP criticano la regolamentazione eccessivamente rigida degli standard AOC.

Nessuno dei due afferma "direttamente" la maggiore qualità dei prodotti: i vini di Francia lodano la qualità francese nel mondo ed esportano la tradizione mentre l'AOC, prestando una particolare attenzione al suolo, mantiene l'arte della produzione (enologica e non) , alla ricerca della perfezione nel dettaglio.

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Audrey Chaillet

Audrey Chaillet è la fondatrice di EtOH, laureata WSET e autrice di numerosi articoli su vini e liquori e ha contribuito in modo significativo alla creazione del database cartografico geoVINUM.

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